GLAUCOMA, aumento della pressione dell’occhio e delle sue dimensioni


Per GLAUCOMA si intende un gruppo di malattie nelle quali si ha un aumento della pressione intraoculare (non legato alla pressione sistemica dell’animale)  questo determina dei danni gravi al nervo ottico e alle cellule nervose della retina, si parla di gruppo di malattie proprio perché si ha l’interessamento sia della porzione neurologica dell’occhio sia delle altre strutture. Il tutto provoca dolore continuo e persistente portando a cecità. E’ una patologia che tende a cronicizzare e dove la diagnosi precoce è fondamentale per il mantenimento della vista.

La pressione intraoculare è legata all’equilibrio fra la quantità di umor acqueo prodotta e la quantità di umor acqueo smaltita, (l’umor acqueo è prodotto da una porzione dell’occhio chiamata corpi ciliari e viene smaltita in una zona al confine fra la cornea e l’iride, in dei veri e propri tombini) le cause che alterano questo equilibrio sono da ricercare in fattori genetici o in fattori postumi a infezioni o traumi dell’occhio.

Si possono avere forme di glaucoma congenito che si manifesta dagli 1 ai 6 mesi di età, legati principalmente ad anomalie nello sviluppo dell’angolo irido corneale (la porzione dell’occhio deputata all’assorbimento dell’umor acqueo prodotto).

Si possono avere casi di glaucoma primario dove esiste una predisposizione di razza e dove la malattia spesso si presenta in forma bilaterale, solo in alcune di queste è stata riconosciuta la base ereditaria.Per queste razze è sempre da prendere in considerazione il glaucoma fra le diagnosi differenziali anche soltanto per l’occhio rosso.

Queste razze ad oggi sono:

  • Cocker spaniel inglese
  • Cocker spaniel americano
  • Welsh sprinter spaniel
  • Basset hound
  • Bovaro delle Fiandre
  • Labrador e golden retriever
  • Alano
  • Welsh terrier
  • Shiba inu
  • Siberian husky
  • Samoyedo
  • Chow chow
  • Shar-pei
  • Bostom terrier
  • Beagle

I casi più frequenti nel cane e nel gatto sono riportabili al glaucoma secondario dove l’umor acqueo non viene drenato correttamente e quindi rimane nell’occhio e determina l’aumento della pressione.

Le principali cause sono:

  • Lussazione primaria della lente
  • Lussazione della lente secondaria a cataratta ipermatura
  • Uveite
  • Neoplasia
  • Emorragia
  • Cisti iridee multiple
  • Cataratta

In tutte le situazioni la diagnosi precoce è l’arma migliore per affrontare il problema. A tal fine è necessario avere uno strumento specifico chiamato  tonometro che permette la misurazione accurata della pressione  dell’occhio senza determinare alcun dolore o costrizione all’animale.

La terapia deve comprendere più fattori dal momento in cui la patologia è multifattoriale.

Infatti il trattamento non ha come unico scopo la riduzione della pressione endoculare  ma anche quello di bloccare i processi neurodegenerativi e di localizzare la causa primaria.

Al fine di abbassare la pressione devono essere utilizzati farmaci che non interagiscono con la pressione sistemica bensì solo con quella dell’occhio.

Oltre alla pressione l’obbiettivo della terapia è preservare la retina e le cellule nervose, si utilizzano farmaci antiossidanti e neuroprotettori.

In alcuni casi la terapia medica non è sufficiente  a questa è necessaria l’associazione con una terapia di tipo chirurgica per drenare l’umor acqueo e non solo per farne diminuire la produzione.

Come ultima opzione solo se non si è riusciti altrimenti a diminuire la pressione e con essa il dolore che determina si deve ricorrere alla enucleazione.

Si può eseguire una terapia di tipo profilattico, sempre nell’occhio controlaterale che presenta una pressione normale e in quei soggetti dove la misurazione senza segni clinici sia al limite fra i valori fisiologici e quelli patologici.

Negli animali manca il segno soggettivo quel segno che spinge una persona ad andare dal medico alla minima variazione dello stato del suo occhio.

Per questo un discorso di tipo preventivo soprattutto rivolto a quelle razze che potrebbero presentare il problema ha una importanza fondamentale.

Viene caldamente consigliata una visita oculistica comprensiva della pressione dell’occhio almeno una volta all’anno a tutti i cani considerati a rischio e ogni sei mesi nei soggetti oltre i 7 anni.

La prevenzione può certamente salvare la vista del nostro amico peloso ed evitare dolore e terapie anche dispendiose perché riferibili ad una malattia che può essere curata ma non guarita.