Casi clinici


Voglio dedicare questa parte del sito a dei casi clinici di particolare interesse, gli articoli saranno incentrati soprattutto sulle patologie oculari e si svilupperanno nel tempo dando la possibilità di seguire l’evolvere. In altri casi si limiteranno alla visita e ai risultati che questa può aver dato.

Saranno visionabili delle foto per ogni caso, anche di interventi chirurgici.

    MASSE PALPEBRALE

    A livello della palpebrale, sia del cane che del gatto, si possono venire a creare delle masse che presentano origini diverse.
    In generale sono legate a fattori infiammatori o tumorali della componente ghiandolare delle palpebre stesse.
    Solitamente sono adenomi ( tumori benigni della componente ghiandolare ) delle ghiandole di Meibomio.

    Se la massa tumorale, a prescindere dalla natura benigna o maligna, è a contatto con la cornea determinando un continuo sfregamento e infiammazione al tessuto stesso, va asportata chirurgicamente e prima si esegue l’intervento e meglio è.
    Infatti operando su un tumore di piccole dimensioni si dovrà asportare una minima porzione palpebrale non causando alterazioni nel normale margine della stessa.

    La cute vicino alla palpebra può essere interessata da masse tipo ISTIOCITOMA.

    Dopo un esame citologico se viene confermata l’origine istiocitaria conviene avere un atteggiamento di attesa di almeno 30 giorni, solitamente si ha una regressione naturale, se ciò non avviene l’intervento chirurgico rimane la via di elezione.

    Alcune neo formazioni sono tipiche di animali anziani, quali i papillomi palpebrali.

    In questi casi se la massa non determina fastidio all’occhio si può prendere in considerazione un atteggiamento di attesa.

    Nei casi più “ sfortunati ” ci si trova di fronte a situazioni miste

    in cui un tumore si infiamma e causa più danni.
    La chirurgia è da associare ad una corretta terapia farmacologica.

    La terapia chirurgica deve essere sempre associate ad un post intervento corretto, con collare Elisabetta da tenersi per un minimo di dieci giorni, per evitare che uno sfregamento inappropriato determini la non buona riuscita dell’intervento.

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    PATTERN BALDNESS (Atrofia follicolare nel cane)

    Lei è Blu ed ha un problema di ricrescita del pelo, nulla di pericoloso o doloroso, ma avere il proprio manto lucido e rigoglioso è sempre meglio.
    La piccina soffre di pattern baldness, in italiano è un'atrofia su base familiare del follicolo pilifero che porta ad una miniaturizzazione del pelo stesso ed influisce sul suo ciclo naturale .
    Fortunatamente la corretta terapia porta a degli ottimi risultati.
    Brava Blu.
    La prima foto è prima della terapia, la seconda è dopo alcune settimane.

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    CAMBIO COLORE OCCHIO

    La variazione del colore dell’iride è sempre indice di un’alterazione patologica dovuta a diversi tipi di fenomeni, nei casi più negativi si ha una tendenza a diventare sempre più scuro fino a raggiungere il nero con modifiche di tipo strutturale e anatomico e l’insorgenza di forme tumorali, quali il melanoma.
    In altri casi si può avere soltanto deposito di melanina senza avere un tumore, per avere maggiori chiarimenti all’interno del sito troverete un articolo inerente alle differenze fra melanoma e melanosi nel gatto.
    Il gatto del caso clinico delle foto è una micia bianca con occhi blu.
    Improvvisamente un occhio ha mutato colore diventando verde.
    La variazione non era dovuta a masse o altro sull’iride ma ha materiale, fibrina, presente fra l’iride e la cornea in camera anteriore. Probabile origine infiammatoria.
    A seguito della terapia i due occhi sono tornati ad avere lo stesso colore.

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    TUMORE PALPEBRA SUPERIORE CON LESIONE CORNEALE

    Il caso riguarda un bulldog femmina di 10 anni.
    Nel corso degli anni, a livello della palpebra superiore, è aumentata una massa tumorale che ha determinato uno sfregamento continuo sulla cornea (porzione trasparente dell’occhio).
    Il continuo movimento della palpebra ha causato un’abrasione che è evoluta in un’ulcera profonda che ha raggiunto l’ultima porzione della cornea stessa, la membrana di Descemet, con reazione tissutale imponente all’interno dell’occhio.
    La cagnolina presentava un dolore continuo con conseguente ammiccamento e prurito che la portava a grattarsi ed a peggiorare il quadro generale.
    La soluzione medica in questi casi non è sufficiente, la perdita di materiale dell’occhio è imponente e solo una trasposizione di tessuto può salvare il globo oculare (un trapianto vero e proprio di congiuntiva).
    Nella prima parte dell’intervento è stato asportata la massa sulla palpebra superiore, in una seconda fase ho proceduto a trasporre porzione di congiuntiva sul buco corneale.
    Al termine la mancanza di tessuto sull’occhio è stata ricostituita, ora solo il tempo potrà indicare l’esito finale della procedura, da subito il dolore è andato a scemare e con esso il fastidio.

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    Idrocistoma palpebrale di un gatto persiano

    L'idrocistoma è un tumore benigno delle ghiandole apocrine di Moll delle palpebre legato ad accumulo di materiale amorfo al loro interno.
    Normalmente, se non determina problemi di tipo irritativo o visivo, non viene trattato.
    L'eventuale trattamento è con laser o crioterapia.
    Rappresenta circa il 5% dei tumori delle palpebre nei gatti.

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    Gatto con doppia lussazione del cristallino

    Gatto con doppia lussazione del cristallino nella porzione anteriore dell'occhio ( camera anteriore).
    Purtroppo è cieco le lesioni hanno portato anche al distacco della retina.
    Il micione vivendo in casa ha una vita accettabile e riesce a gestire la sua situazione nel migliore dei modi.
    L'origine probabilmente è legata ad una sua predisposizione.

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    Cherry eye, fuoriuscita ghiandola terza palpebra

    Cucciolo di cocker spaniel con doppia cherry eye, fuoriuscita ghiandola terza palpebra.
    La razza è predisposta.
    La soluzione è chirurgica e in questo caso, considerando l'infiammazione e le considerevoli dimensioni, ho dovuto intervenire anche se l'animale è ancora cucciolo.
    Tutto per il meglio.

    Foto prima dell'intervento...

     

    ... e dopo ancora con il collare elisabetta.

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    CROSS LINKING

    La terapia Fotodinamica o CROSS-LINKING CORNEALE, utilizza l’effetto della riboflavina (vit B12 ) che stimolata dai raggi U.V-A a bassa potenza aumenta l’effetto aggregante delle fibre della cornea permettendo una guarigione migliore in alcune situazioni critiche, quali possono essere ulcere che tardano a guarire, ascessi corneali, ulcere colliquate o cheratite bollosa.
    La cornea, che è la porzione trasparente dell’occhio, è esposta a lesioni sia superficiali che profonde con infezioni batteriche che possono addentrarsi e rendere il tessuto malato poco responsivo ai trattamenti farmacologici e chirurgici.
    Con la procedura del CROSS-LINKING la riboflavina stimolata dai raggi U.V -A rende il tessuto corneale più “duro” e compatto reagendo meglio ai trattamenti.
    I raggi U.V .A stessi hanno un’attività di tipo battericida andando a debellare forme infettive che si sono addentrate nei tessuti, tipo ascessi corneali.
    Il trattamento è indolore ma l’animale deve essere comunque sedato in modo da poter indirizzare correttamente il raggio di luce, il post trattamento comporta l’utilizzo di collare elisabetta ed una copertura antibiotica.

     

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    IPERTENSIONE SISTEMICA NEL GATTO

    L’ipertensione sistemica del gatto è una patologia più diffusa di quanto non si possa pensare, statisticamente riguarda più del 65% dei gatti affetti da insufficienza renale cronica e supera l’80% di quelli interessati da ipertiroidismo.
    Gli apparati che vengono principalmente coinvolti sono l’apparato cardiovascolare, apparato urinario e occhio.
    Nel caso specifico verranno presi in considerazione gli aspetti che riguardano l’occhio.
    L’aumento della pressione sistemica non comporta necessariamente un aumento della pressione intraoculare, questa potrebbe variare in un secondo tempo come conseguenza della degenerazione del bulbo.
    La pressione troppo alta causa delle emorragie nell’occhio, sia a livello della retina che a livello dell’uvea con conseguente travaso di sangue che se non trattato tempestivamente comporta distacco retinico e cecità.
    La terapia dev’essere multifattoriale.
    Terapia sistemica finalizzata a regolarizzare la pressione tramite farmaci specifici e terapia mirata per l’eventuale insufficienza renale, ipertiroidismo o problemi cardiovascolari.
    L’occhio ha necessità di una terapia specifica per far riassorbire l’emorragia al suo interno, il distacco retinico purtroppo può venire diagnosticato a cecità già presente ponendo dei grossi limiti alla terapia applicabile.
    Le due foto riportano gli occhi pieni di sangue alla prima visita e la loro evoluzione a tre settimane di terapia sia sistemica che locale. L’emorragia è stata quasi completamente riassorbita e la vista è presente.

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    ENTROPION DELLA PALPEBRA INFERIORE NEL GATTO

    L’entropion è una patologia che interessa il margine della palpebra che invece di essere appoggiato alla cornea ( la parte trasparente dell’occhio) con la congiuntiva è appoggiato direttamente con la pelle e con le ciglia o i peli della cute.
    E’ una patologia di solito congenita che peggiora con l’accrescimento del soggetto.
    Lo sfregamento continuo della pelle sulla cornea determina dolore e può causare danni profondi con abrasioni o ulcere.
    La terapia nella prime fasi della sintomatologia o nei casi molto lievi può essere di tipo medico cercando di tamponare la situazione con lubrificanti da mettere sulla porzione introversa del margine palpebrale.
    Se la cremina non è sufficiente per far regredire i segni clinici, l’unica terapia di tipo risolutivo è quella chirurgica.
    Nel caso che vi presento il soggetto malato è un gatto razza Sphynx di nome Sasha.
    Nei primi mesi di vita il problema era appena accentuato, purtroppo crescendo è andato a peggiorare fino a determinare la chiusura degli occhi.
    Gli Sphynx hanno la peculiarità di avere pochissimi peli e quindi solo la cute sfregava all’interno dell’occhio e non la superficie dura delle ciglia, questo ha evitato danni peggiori.
    L’intervento consiste nell’asportare una porzione di cute e creare una cicatrice che possa spostare il margine palpebrale e riposizionarlo correttamente.
    In alcuni casi la memoria dei muscoli palpebrali che rimangono contratti può richiedere un secondo trattamento correttivo.


    Le due foto di seguito mostrano Sasha con gli occhi serrati pre intervento e dopo 10 giorni dalla chirurgia con gli occhi aperti.

    La cornea è una porzione dell’occhio estremamente sensibile e come tale reagisce agli stimoli dolorosi facendo contrarre ulteriormente le palpebre e peggiorando la situazione iniziale.
    Incrociamo le dita per il proseguo di Sasha.

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